
Hip Hop 50: le Real Queen che hanno cambiato l’industria.
August 19, 2025
Manuela Palma
Per la rubrica Hip Hop 50, inaugurata per celebrare la musica e la cultura Hip Hop, in questo editoriale passeremo al vaglio delle regine indiscusse del Rap, dalle Salt-N-Pepa a MC Lyte, fino ad arrivare a Lauryn Hill e Nicki Minaj.
Dalle prime icone degli anni ’70, ’80 e ’90 fino alle star delle classifiche di oggi, queste donne hanno contribuito ad arricchire e rafforzare l’immagine dell’Hip Hop nel mondo, abbattendo le barriere legate alle differenze di gender in un settore dominato dagli uomini. Scopri i loro nomi!
Anni ’70 e ‘80: le prime pioniere.
MC Sha-Rock, conosciuta come la “Madre del Mic”, è considerata la prima emcee donna dell’Hip Hop degli anni ’70. La sua carriera iniziò in sordina, poiché gli uomini delle case discografiche che contavano non la prendevano sul serio a causa del suo gender, ma quando entrò a far parte del gruppo Funky 4+1 si fece notare anche dai più scettici, grazie a barre perfette, carisma da vendere e tanta energia.
Grazie a lei, i Funky 4+1 furono il primo gruppo hip hop a ottenere un contratto discografico e i primi a partecipare alla trasmissione "Saturday Night Live", evento che segnò anche l’ingresso dell’Hip Hop nell’industria mainstream.
Un altro momento fondamentale per la storia dell’Hip Hop dal punto di vista femminile avvenne nel 1980, quando Sylvia Robinson, fondatrice e CEO della Sugarhill Records, pubblicò "Rapper's Delight", la prima canzone hip-hop a raggiungere il successo commerciale e la prima a entrare nella Billboard Top 40, a trasmetterla alla radio. Sylvia Robinson fu la prima donna dell’industria hip hop a pubblicare un album da solista, in un settore dominato da soli uomini: un vero messaggio di emancipazione.
Mentre il genere si affermava e cementava sempre di più nella cultura mainstream degli anni ’80, le donne dovevano lottare con tutte le loro forze per affermarsi sul mercato, farsi notare dalle case discografiche, meritare rispetto: una donna al microfono veniva in qualche modo sempre sottovalutata, anche se di gran lunga più brava di un qualsiasi MC uomo. Fu per questo motivo che, nel 1989, Queen Latifah chiese alla MC Love di unire le loro forze e scrivere un inno per dare potere alle sorelle MC: da questa unione nacque "Ladies First", un brano che celebrava il talento delle ladies nel settore.
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All’epoca, in alcuni testi hip hop alle donne venivano attribuiti termini dispregiativi, facendo emergere un preoccupante lato misogino dell’industria, ma con "Ladies First", contenuta nell'album di Queen Latfiah del 1989, "All Hail the Queen", le donne venivano onorate come "regine": un’assoluta rivoluzione per l’epoca.
Dalla fine degli anni ’80, e per tutto il decennio dei ’90, la nuova generazione di star hip hop si preoccupò di inviare un messaggio di emancipazione femminile, legato alla coraggio di esprimere la propria sensualità liberamente. Tutto ebbe inizio con le Salt-N-Pepa, quando pubblicarono il loro primo album in studio, nel 1986, diventarono il primo gruppo rap femminile a sfoggiare con disinvoltura un sex appeal provocatorio e audace, rompendo definitivamente con tutte le regole con il passato.
Negli anni ’90, artiste come Lil Kim e Missy Elliot porteranno l’immagine sessualizzata della donna rap a un livello successivo, non più come soggetto-oggetto, ma con un’attitudine molto sensuale e battagliera.
Con il suo album di debutto "Hard Core", pubblicato nel 1996, Lil Kim, infatti, si fece conoscere i suoi testi scurrili e il suo sex appeal senza peli sulla lingua: una donna nel settore non si era mai spinta a tanto, prima di lei.
Quando Missy Elliot pubblicò il suo album di debutto, "Supa Dupa Fly", nel 1997, non solo si distinse per il suo stile unico, le sue rime, e le iconiche performance e nei suoi video musicali, il primo dei quali fu il suo singolo di debutto, "The Rain". Questo album fece da apripista a un nuovo approccio femminile dell’Hip Hop: le rapper donne non facevano più parte di un sottogenere; adesso concorrevano per lo stesso gioco e con le stesse regole degli uomini. E la competizione era accesissima.
Un’altra artista che ha cambiato le regole dell’industria, modificandola così profondamente che, dopo di lei, nulla sarebbe stato più come prima, è Lauryn Hill.
Quando intraprese la sua carriera da solista, nel 1997, fece un atto rivoluzionario, sia per la sua individualità che per un riscatto personale.
All’epoca i Fugees erano al loro secondo album che stava andando a gonfie vele, e le divergenze interne tra Hill e Wyclef non erano di natura artistica, bensì intima: i due avevano una relazione clandestina, e quando Lauryn mise il chitarrista davanti all’aut aut di decidere per lei o sua moglie, quest’ultimo si disse intenzionato di continuare la propria relazione coniugale. A quel punto Hill, nonostante le pressioni dell’etichetta discografica che pressava per avere un altro album, gli sponsor e tutti i privilegi economici del mondo, decise di andare via per sempre.
Scelta che si rivelerà vincente, visto che con il suo primo album solista, "The Miseducation of Lauryn Hill" nel 1998, scalò la classifica Billboard 200, vinse 5 Grammy Awards e ne ha vinti cinque, tra cui quello di Album dell'anno.
Anni ’00 a oggi: abbattere le barriere.
Sebbene siamo passati 50 anni dalla nascita dell’Hip hop, e 40 dal primo successo discografico prodotto da una donna, agli inizi degli anni 2000 molte artiste ancora faticavano a essere riconosciute nell’industria, perché o dirigenti discografici le scritturavano sempre in minoranza, rispetto agli uomini.
Quando, nel 2010, Nicki Minaj fece irruzione sulla scena con il suo album di debutto "Pink Friday" e il suo singolo di successo "Super Bass", era un momento in cui l'hip-hop mainstream mancava sensibilmente di voci femminili, cosa che in qualche modo ruppe la routine delle voci maschili alle radio, volti maschili premiati ai Grammy, immagine mascolinizzata dell’intera industria.
Ma è stato solo con l'avvento dei social media che il grande divario si è infranto del tutto:
Un esempio significativo è l'ascesa di Cardi B, che è diventata l'unica artista donna solista a vincere un Grammy per il miglior album rap.
Inizialmente era conosciuta in America come artista emergente del reality show "Love and Hip-Hop”, Cardi B è riuscita a promuovere i suoi mixtape, a far crescere la propria piattaforma e a sviluppare una base di fan, il tutto prima di ottenere un importante contratto discografico con Atlantic Records nel 2017.
La scena femminile hip hop di oggi è una delle più fiorenti dell’industria musicale di sempre, con un’identità consolidata grazie, anche, a tutte le donne che nei cinque decenni dalla sua nascita, hanno scardinato credenze e sovrastrutture.



Anni ’80 e ‘90: un nuovo appeal sensuale.


Anni ’90 e ‘00: cambiare le regole del gioco.



